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I vasi legnosi e i tubi cribrosi sono generalmente uniti in fasci che decorrono lungo l'asse delle radici e del fusto e si risolvono a livello delle foglie in un sistema reticolare. Il complesso dei tubi cribrosi e delle cellule parenchimatiche che li circondano costituisce il fascio cribroso, detto anche "libro", "floema" o "leptoma"; al complesso di trachee, tracheidi, parenchima e fibre sono state date le denominazioni di "legno", "xilema" o "adroma". Sia nel legno sia nel libro, oltre agli elementi conduttori si riscontrano cellule parenchimatiche (parenchima del legno e del libro) e fibre. La varietà di tipi istologici con differente funzionalità conferisce al fascio significato di organo. Di rado i fasci legnosi sono separati da quelli liberiani formando così fasci incompleti; nella maggior parte dei casi si trovano ravvicinati a formare un fascio cribro-vascolare, spesso avvolto da una guaina più o meno completa di tessuti non conduttori la cui funzione principale è di aumentare la resistenza (sono spesso costituiti essenzialmente da sclerenchimi).

 

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I Radiolari sono degli Attinopodi esclusivamente marini e planctonici, con l'eccezione di una sola specie, fissa al substrato. Il loro corpo, di dimensioni variabili da 50 micron a qualche centimetro nelle forme coloniali, è generalmente ben distinto in una zona periferica ectoplasmatica e una interna endoplasmatica. Quest'ultima è racchiusa entro una capsula centrale che è sempre perforata seppure in varia guisa. Una massa gelatinosa più o meno differenziata riveste di solito il corpo. Tutti i Radiolari possiedono degli pseudopodi semplici di tipo reticulopodiale.

Eccetto poche specie, tutti i Radiolari possiedono uno scheletro formato da spicole isolate oppure continue, costituendo gusci poriferici concentrici più o meno completi, e sempre di natura silicea. Sono appunto questi scheletri che dopo la morte dell'organismo cadono al fondo dei mari formando così il cosidetto "fango a radiolari". Tali scheletri possono poi passare a fare parte delle rocce sedimentarie e talvolta riaffiorare sulla crosta terrestre.

 

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